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Ciao Dario...arrivederci

  • Immagine del redattore: Luisa Colombo
    Luisa Colombo
  • 3 apr 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

Ciao Dario...Arivederci Erano gli anni novanta, erano anni in cui per me e per tanti ragazzi e ragazze come me, la Croce Rossa era una famiglia, era un posto dove non si trascorreva soltanto del tempo, la CRI di Lecco, era quel luogo dove ci si ritrovava, dove si condividevano ideali e valori, dove sono nate amicizie indimenticabili e tanti amori, era un luogo dove si condivideva la sofferenza e la tragicità delle storie che incrociavano i nostri cammini e il piacere di stare insieme in modo sano e costruttivo.

Eravamo giovani, ma fortemente motivati; eravamo giovani e l’amore per quella divisa blu con la Croce Rossa, che spiccava sul fondo catarifrangente bianco, è qualcosa di prezioso che fa parte di noi, di chi ancora milita in Cri e di chi ormai non è più operativo, ma si sentirà sempre parte di quella famiglia.

E proprio come nella migliore delle famiglie, quando un lutto la colpisce, tutti i membri vengono stravolti dalla spietatezza, con cui la vita a volte, costringe a confrontarsi.

Oggi la Croce Rossa di Lecco è in lutto e con lei, tutti coloro che ne fanno parte e ne hanno fatto parte negli anni.

La notizia ci ha colpiti come una pugnalata al cuore… Dario è morto… Un incidente in moto… Dario se n’è andato…

Dario, quante persone hai soccorso sulle strade; di notte, di giorno, durante le feste, nei giorni feriali… Nonostante la tristezza e lo sconforto, è impossibile non pensare a tutti quei servizi fatti con te, sotto il sole cocente e la pioggia, in estate ed in inverno…quando ancora si montava in ambulanza con il camice bianco svolazzante e il distintivo cucito sulla tasca.

Oggi, in questa giornata tragica, certi ricordi tornano prepotentemente alla mente e si fanno largo nella memoria.

Eri davvero speciale, avevi sempre il sorriso sulle labbra, non ricordo di averti mai visto arrabbiato o di averti sentito trattare male qualcuno. Sempre disponibile, preparato…eravamo sicuri “quando c’era Dario” e chiunque sia uscito in emergenza su un’ambulanza, sa cosa significa avere una persona su cui contare, di cui ci si fidava.

Quante volte ci è capitato di soccorrere vittime di disastrosi incidenti, a volte siamo arrivati in tempo, altre volte, in religioso silenzio abbiamo ingoiato il boccone amaro di non avercela fatta, di essere stati sconfitti dall’uomo con la falce, giunto prima di noi.

Caro Dario, io oggi ti voglio ricordare proprio durante quei tanti turni, con le risate, con i silenzi e in quei momenti in cui non c’era nemmeno il tempo di parlare…si poteva solo agire e la speranza, era quella di farlo sempre al meglio, perché quello era ed è il significato di quella Croce Rossa, che ognuno di noi ha tatuato sul cuore; dare il meglio di noi agli altri, imparando ad accettare che spesso, il destino non aveva in serbo quello che noi avremmo voluto.

Oggi quel destino funesto, ha raggiunto anche te, mentre eri a cavallo della tua moto e ti ha strappato all’amore della tua Serenella e dei tuoi ragazzi.

Che tragedia…

Che strazio…

Faccio mie le parole del testo della famosa canzone di Guccini e commossa ti scrivo che: "Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora ci ascolti e che come allora sorridi e che come allora sorridi... “ Io non credo che ora tu smetterai di fare quello che hai sempre fatto, “l’angelo soccorritore” e ora lo farai da lassù e proteggerai Serenella e i tuoi amati figli.

A noi, a chi ti ha conosciuto e ti ha apprezzato per la persona solare, gioviale e umile che eri, non resta che stringerci in silenziosa preghiera, a tutta la tua famiglia, che con grande dolore oggi ti piange.

Ciao Dario…Riposa in Pace e grazie per aver fatto parte delle nostre vite

iCdL - Luisa Colombo

 
 
 

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