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  • Immagine del redattoreLuisa Colombo

Dialoghi con donne ferite


"DIALOGHI CON DONNE FERITE" è un breve monologo composto da un intreccio di parole, di emozioni e di ferite, che riunisce la voce di tante donne violate e violentate nella loro identità. E' un insieme di voci con lo stesso suono e di esperienze di vita con le stesse sfumatura violacee, raccolte nei tanti incontri avuti con chi ha scoperto sulla propria pelle, che troppo spesso purtoppo, AMORE fa rima con TERRORE Un invito alla lettura ma soprattutto alla riflessione... Grazie per l'attenzione. Luisa


"Oggi mi chiedo se tu ti sia mai domandato chi io fossi davvero. Se tu ti sia mai chiesto come stessi davvero. Se in qualche istante tu sia stato capace di prenderti cura di me incondizionatamente.

Credevo tu mi conoscessi, ma oggi so che conoscevi soltanto i tuoi bisogni, quelli necessari per colmare quei vuoti che probabilmente nessuno potrà mai colmare, perché nemmeno ti rendi conto di averli. Credevo tu sapessi che sono quella che gira scalza per casa, che non sempre trova il tempo di fare la ceretta, di andare dal parrucchiere, ma che per te era sempre perfetta.

Quella che si ferma a parlare con un mendicante, che si perde col pensiero nel dolore di chi soffre. Quella che ti dice: “Sto bene grazie” e ha la forza di sorridere, anche con il cuore devastato. Dimmi uomo… Hai mai capito che avrei barattato anni della mia vita per un tuo abbraccio, per una tua carezza, per una tua parola di conforto; per un qualsiasi gesto puro che arrivasse dal tuo cuore? Hai mai riconosciuto nei miei silenzi, il mio bisogno d’amore… del tuo amore? Sono sempre io, ti ricordi di me?

Sono quella che gira scalza per casa. Quella che per riscaldarsi, si butta sotto la doccia bollente. Quella che oggi ha esaurito le lacrime, disidratata da una sofferenza ingiusta e insopportabile. Quella che a furia di leccarsi le ferite ben celate, riconosce anche quelle nascoste negli occhi delle sconosciute. Quella che attendeva paziente nell’ombra, in un angolo qualsiasi del tuo mondo, purché fosse il tuo mondo. Quella che mendicava il tuo tempo, i tuoi spazi, la tua presenza… il tuo amore. Quella che si è piegata sotto i colpi di quell’amore, che non sarebbe mai stato quello che desiderava, quello che si era illusa di aver trovato. Eh si uomo, sono sempre io, quella che gira scalza per casa. Quella che ti ha fatto entrare nel suo universo, che ti ha spalancato le porte della sua anima; quella che ti ha dato libero accesso alla sua mente. Quella alla quale hai tolto ogni difesa, facendole credere di essere la donna più fortunata e più amata dell’universo. Quella che col tempo non sapeva più dire, più fare; che era totalmente dipendente da te e dai tuoi umori. Quella che ancora oggi, sta raccogliendo i suoi cocci per dare vita ad un’opera meravigliosa. Perché questo sono, un’opera meravigliosa, segnata, ferita, dilaniata, divorata da un tarlo che mai sarebbe potuto essere un seme d’amore. Eh si sono sempre io, quella che ancora oggi gira scalza per casa...

(Arteterapia-Dialoghi con donne ferite-Luisa Colombo)

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